REBOLA, IL PROGETTO DI MARKETING TERRITORIALE
Rimini c’è e si muove nonostante il Covid.
E’ giunto a termine il percorso iniziato nel giugno 2020 dal Coordinatore del Comitato Rimini DOC nonché Presidente della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini, Sandro Santini, per valorizzare il territorio riminese tramite il driver enologico della Rebola.
Il mondo del vino della zona riminese è pronto per il salto di qualità ed alcune esperienze imprenditoriali hanno già imboccato in modo autonomo questa strada con successi di vendita e riconoscimenti importanti. 16 i produttori che hanno aderito al progetto: Tenuta Santini, Agricola i Muretti, Ca’ Perdicchi, Cantina Fiammetta, Cantina Franco Galli, Enio Ottaviani, Fattoria del Piccione, Fattoria Poggio san Martino, Cantina Pastocchi, Podere dell’Angelo, Podere Vecciano, Santa Lucia Vinery, San Rocco, San Valentino, Tenuta Saiano, Le Rocche Malatestiane.
E’ la prima volta che i produttori riminesi con riferimento il Comitato Rimini DOC, emanazione del Consorzio Vini di Romagna, operano in modo coordinato per un progetto di comunicazione e marketing che vede al centro il territorio prefiggendosi di colpire il target di consumatori vocato all’enoturismo.
Il progetto mira a posizionare la Rebola riminese in fasce di eccellenza nel panorama enologico regionale e nazionale, grazie al lavoro svolto dai produttori che sono riusciti nel tempo a caratterizzare in modo qualitativo il prodotto derivato dal vitigno grechetto gentile.
“In primo luogo una valorizzazione del territorio” dichiara Sandro Santini, Coordinatore del Comitato Rimini DOC che si avvale organizzativamente della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini come braccio operativo, “si parte da un racconto enologico che è pieno di contenuti grazie ai produttori riminesi, si vuole intraprendere anche un percorso identitario di questo vino sul quale lavorano enologi di fama nazionale, si pensi a Lorenzo Landi, Francesco Bordini, Giancarlo Soverchia e Luca D’Attoma solo per citarne alcuni, grandi professionisti impegnati come consulenti nelle nostre cantine.
Ma l’ambizione non è solo quella di trovare posto tra i grandi vini bianchi italiani, l’ambizione è di usare la Rebola come elemento di affermazione dell’enologia come driver turistico della nostra zona. Nessuno vuole sminuire il nostro mare e lo sforzo di valorizzazione culturale a cui stiamo assistendo negli ultimi 10 anni, ma vogliamo dire chiaro e forte che c’è un target di turismo che si muove nei percorsi enologici e gastronomici, e noi siamo pronti ad accoglierlo”.
Il progetto prevede di identificare i molteplici stili di Rebola riferiti alle zone, tipo di terreno e sua esposizione, stili di produzione, parametri organolettici, filosofie aziendali. Coinvolge gli enologi ed i consulenti che lavorano sulla Rebola creando luoghi di confronto intergenerazionali grazie alla presenza nelle aziende riminesi di professionisti giovani di “seconda generazione”, prevede di editare un vero e proprio manuale della Rebola, un punto di riferimento dotto del progetto, in italiano ed inglese, che coinvolgerà stake-holder del mondo del vino con cui la Rebola e il territorio si confronteranno, per un’operazione di crescita continua.
Questi sono i temi che troveranno attuazione in un piano di marketing e comunicazione in itinere redatto dall’agenzia Impronta Digitale.
Nel riminese, la produzione di Rebola è di 84.933 bottiglie e la Rebola è inserita nel disciplinare sin dalla costituzione della DOC Colli di Rimini.